

Chiese della Val Camonica
I monumenti ecclesiastici della Val Camonica custodiscono molte opere del pittore Girolamo di Romano, meglio noto con il nome di Romanino. Nato a Brescia da una famiglia originaria di Romano di Lombardia, operò come artista pittore nel nord est Italia. La sua formazione avvenne tra Brescia e Venezia e il suo tocco artistico fu influenzata da Giorgione e da Dürer.
Dopo aver realizzato opere a Padova, Cremona, Brescia e Trento negli anni ’30 iniziò a lavorare in alcune chiese del Lago d'Iseo e della Val Camonica: Santa Maria della Neve a Pisogne (Storie di Cristo), Sant'Antonio a Breno, Santa Maria Annunciata a Bienno, lasciando in eredità alla comunità tavole ed affreschi caratterizzati da un forte senso della realtà quotidiana. Il racconto del Vangelo è espresso in un linguaggio antiaulico. La chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne, è stata definita da Giovanni Testori la "Cappella Sistina dei poveri", la scena della Crocifissione e le Storie di Cristo utilizzano un linguaggio popolano che chiama i fedeli ad una partecipazione corale.
Chiesa delle Sante Faustina e Liberata a Capo di Ponte
La chiesa delle sante Faustina di Capo di Ponte si trova sul versante sinistro del fiume Oglio. La struttura originaria, di cui resta un frammento di abside contenente alcuni affreschi, è una cappella romanica su cui nel 1600 è stata costruita l’attuale chiesa.
Sono attribuite a Lorenzo Marbello le pale delle cappelle laterali. Palma il Giovane è invece l’autore della pala che si trova sopra l'altare. All'esterno della chiesa, vi è un grande masso riportante sei impronte di mano incise. Secondo gli studiosi queste tracce sono di origine preistorica. La tradizione invece, le attribuisce alle Sante Faustina e Liberata e a San Marcello che impedirono alla pietra di franare sul villaggio di Serio.
Santa Maria della neve a Pisogne
Nel XV secolo dal volere della comunità di Pisogne, nacque la chiesa di Santa Maria della neve. Si pensa che la chiesa fosse gestita dall’ordine dei Disciplini a causa del monogramma cristologico di San Bernardino, posto al centro dell'architrave del portale. Quest’ordine religioso faceva della meditazione sulla "Passione di Cristo" una regola di vita.
La facciata è caratterizzata da un tetto "a capanna" ed è decorata a rombi policromi. Una nicchia semicircolare con una statua raffigurante la Madonna col Bambino sormonta Il portale in arenaria rossa.
Sul lato sinistro si trova un portichetto, che mostra tracce di affreschi attribuiti a Giovanni da Marone.
La chiesa è impreziosita dagli affreschi del Romanino che sono illuminati da una sola fonte di luce proveniente dall'oblò sulla facciata. Il pittore bresciano fece chiudere le preesistenti finestre laterali per poter sfruttare interamente ed in modo uniforme lo spazio delle pareti.
Chiesa di Sant'Antonio a Breno
Una delle tappe del percorso artistico del Romanino in Valcamonica è rappresentata dal suo lavoro presso la chiesa di Sant'Antonio a Breno. La chiesa è stata edificata nel 1334 a seguito di una disposizione testamentaria di Giacomo Marone Ronchi. La chiesa, con i suoi modi stilistici semplici, di impronta goticheggiante, segue infatti le irregolarità della piazza antistante e della strada in salita che costeggia il suo lato sinistro. Un portale quattrocentesco, in arenaria rossa, abbellisce la facciata; nella lunetta soprastante si vedono le tracce quasi illeggibili di un affresco della Madonna in preghiera tra gli Angeli.
Sono attribuibili a Giovanni Pietro da Cemmo (artista della Valcamonica che si ispira ai modi stilistici di Vincenzo Foppa) le pregiate decorazioni a fresco sulle vele della volta del presbiterio, con le figure degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa.
Furono eseguiti dal Romanino gli affreschi posti sulle tre pareti del presbiterio nella chiesa di Sant'Antonio. Essi sono ispirati da quella vena grottesca ed anticlassica che caratterizza con una certa evidenza il percorso dell'artista in Valcamonica.
Santa Maria Annunziata a Bienno
Al centro del paese di Bienno sorge la chiesa di Santa Maria Annunciata. Il portale goticheggiante è bicromo mentre la facciata rivolta a nord-est presenta un oculo in arenaria rossa. Sono numerosi i Santi rappresentati negli affreschi che decorano Il lato sud-est, tra cui un enorme San Cristoforo.
La chiesa è fatta risalire al XV secolo anche se probabilmente nasce su una precedente struttura di epoca romana. Alla terza campata destra, prima dell'altare, sono rappresentate numerose scene della vita di San Francesco, attribuite a Giovanni Pietro da Cemmo.
Il presbiterio raccoglie gli affreschi del Romanino effettuati tra il 1537 e il 1541, che raffigurano lo sposalizio della Vergine e la presentazione al tempio. L'altare centrale è decorato da una pala dell'Annunciazione del 1634 di Giovanni Mauro della Rovere.
Santa Maria Assunta a Esine
La chiesa di Santa Maria Assunta è stata costruita attorno al 1480.
Tra il 1491 ed il 1493 Giovanni Pietro da Cemmo lavora in questa chiesa, l’interno a navata unica, si presenta infatti completamente affrescato da lui. Tra i temi rappresentati spicca una particolare predilezione per le scene raffiguranti l'annunciazione, Maria in trono, la storia della salvezza e i santi taumaturghi. Il presbiterio presenta una volta a crociera nel centro della quale si impone un Cristo pantokrator in mandorla di oltre tre metri.
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